Spedito in collegio da un padre che non sopporta la sua insubordinazione, il giovane Angelo Transeunti si ritrova in un freddo ambiente popolato di studenti indisciplinati ma timorati di Dio, sacerdoti rigorosi e convittori trattati come schiavi. La sua innata indisposizione a regole e istituzioni inizia a diffondersi come un male all'interno delle mura ecclesiastiche: i ragazzi cominciano a deridere le lezioni e a ribellarsi alla disciplina imposta del vicerettore Padre Corazza, mentre i convittori decidono di non soccombere a un'oppressione mascherata da carità cristiana e organizzano uno sciopero. Per infondere nuovi dubbi e timori anche nelle più giovani coscienze, Transeunti e altri ragazzi mettono in scena una versione "brechtiana" del Faust, in cui fra irrisione e anticlericalismo, sconvolgono definitivamente le coscienze di tutti gli abitanti del collegio.